
L’aumento del traffico dati, la crescita dell’intelligenza artificiale e la digitalizzazione di massa stanno mettendo sotto pressione le infrastrutture digitali europee. In prima linea, i data center. Per far fronte all’incremento di consumi e temperature interne, si punta ora su tecnologie a basso impatto energetico, tra cui spiccano i nuovi sistemi di raffreddamento con compressori a cuscinetti magnetici. Una svolta tecnologica che si intreccia con le più recenti direttive europee in materia di efficienza.
Una sfida crescente: raffreddare senza sprecare
I data center rappresentano oggi circa il 3% del consumo elettrico dell’Unione Europea. Una percentuale destinata a salire se non si interviene su due fronti: l’efficienza energetica dei componenti e l’ottimizzazione dei sistemi di raffreddamento.
Il raffrescamento rappresenta una quota significativa dei consumi totali di un data center: secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, può arrivare a incidere fino al 40%. La ricerca di alternative più sostenibili ha quindi condotto verso l’impiego di compressori oil-free con cuscinetti magnetici attivi, già adottati in settori industriali ad alta precisione e ora testati anche in ambienti IT.
Come funziona la tecnologia a cuscinetti magnetici
Il principio è semplice e rivoluzionario: eliminando il contatto fisico tra le parti rotanti del compressore, si abbattono completamente attriti e usura meccanica. I rotori restano sospesi grazie a un campo magnetico controllato elettronicamente, che garantisce stabilità anche a regimi elevati (fino a 48.000 giri/minuto).
Tra i vantaggi principali:
- Nessuna lubrificazione: non servono oli o fluidi di servizio, con benefici ambientali e minori rischi di contaminazione;
- Efficienza energetica migliorata, in particolare ai carichi parziali (condizione tipica nei data center moderni);
- Riduzione dei costi di manutenzione, grazie all’assenza di attriti e usura;
- Bassa rumorosità e minime vibrazioni, ideale per ambienti sensibili.
Applicazioni concrete nei data center
Tra le aziende che hanno integrato questa tecnologia, spiccano Johnson Controls e Danfoss, con prodotti come il compressore YORK YZ o il Danfoss Turbocor, apprezzati per l’elevato COP (Coefficient of Performance) che, in condizioni favorevoli, può superare il valore 10.
Uno studio pubblicato nel Journal of Building Engineering ha analizzato il comportamento di un impianto dotato di compressore a cuscinetti magnetici in un data center universitario in Cina. I risultati:
- Risparmio energetico fino al 40% rispetto ai compressori centrifughi tradizionali;
- Rendimento stabile anche in condizioni ambientali sfavorevoli;
- PUE (Power Usage Effectiveness) medio annuale attestato su 1,21, anche grazie all’uso combinato di free cooling.
Questi numeri testimoniano un potenziale concreto, soprattutto nei data center di medie e grandi dimensioni dove il carico termico variabile può essere gestito in modo più efficiente da compressori intelligenti a velocità variabile.
Il quadro normativo europeo: nuovi obblighi in vista
Parallelamente all’innovazione industriale, l’Unione Europea sta introducendo misure vincolanti per rendere i data center più sostenibili. Tra le novità previste dalla strategia per il decennio digitale e dal pacchetto “Fit for 55”:
- Obbligo di trasparenza energetica: i data center saranno tenuti a dichiarare pubblicamente consumi, PUE e impiego di energie rinnovabili;
- Promozione del calore di scarto: il calore generato dal raffreddamento dei server dovrà, laddove possibile, essere recuperato per il teleriscaldamento urbano;
- Certificazione ambientale obbligatoria per i nuovi impianti superiori a 500 kW di potenza IT;
- Incentivi all’uso di tecnologie ad alta efficienza, come proprio i compressori a cuscinetti magnetici.
Queste direttive vanno nella direzione di una maggiore accountability ambientale del settore digitale, chiamato a diventare parte attiva della transizione ecologica.
Transizione in corso, ma non priva di ostacoli
Nonostante i benefici, la diffusione dei compressori magnetici è ancora limitata da due fattori principali: il costo iniziale elevato e la necessità di competenze tecniche specialistiche per installazione e manutenzione. Tuttavia, l’aumento dei prezzi energetici e la pressione normativa stanno accelerando l’interesse del mercato verso soluzioni a lungo termine.
Per molte imprese, soprattutto nei paesi UE con normative più stringenti, investire in raffrescamento avanzato non è più una scelta ma una necessità strategica. I data center del futuro saranno sempre più chiamati a bilanciare prestazioni, affidabilità e sostenibilità, e i compressori magnetici si candidano come uno degli strumenti più efficaci per raggiungere questi obiettivi.
Cosa ci portiamo a casa
L’integrazione della tecnologia a cuscinetti magnetici nel raffreddamento dei data center rappresenta un passo importante verso infrastrutture digitali più responsabili e performanti. Un’evoluzione tecnica che, se accompagnata da una governance normativa coerente, può contribuire in modo significativo al contenimento dei consumi energetici nel settore ICT.
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