La conclusione rilasciata al termine del primo giorno del Congresso Nazionale del Popolo (CNP) tenutosi a Pechino è stata che le strategie di contenimento tecnologico adottate dagli Stati Uniti, che includono le sanzioni punitive e i tentativi di impedire il progresso della Cina nel campo delle nuove tecnologie come le reti 5G, i semiconduttori e l’intelligenza artificiale, si riveleranno inefficaci.
Questa è stata la conclusione citata dal South China Morning Post, Lou Qinjian, del portavoce del CNP, he ha dichiarato: “In qualsiasi ambito tecnologico, l’uomo non riuscirà a bloccare il nostro progresso. È solo una questione di tempo”.
Piuttosto, la Cina ha dichiarato di voler aumentare i propri sforzi, focalizzandosi principalmente sull’intelligenza artificiale e l’informatica quantistica. Questo si inserisce nel programma presentato dal governo cinese al CNP, che mira a raggiungere l’autosufficienza tecnologica, a ridurre la dipendenza da fornitori esteri e a rafforzare la sicurezza nazionale ed economica.
Il resoconto dell’evento ha anche descritto il lancio di un progetto chiamato “Ai Plus”, volto a integrare l’intelligenza artificiale all’interno dell’economia concreta, accelerando la sua applicazione nei settori chiave. Lou ha annunciato che la Cina è impegnata a raggiungere l’autosufficienza scientifica e tecnologica. Contrariamente alla strategia di contenimento degli Stati Uniti, la risposta della Cina non sarà l’isolamento, bensì un incentivo all’innovazione tecnologica e alla cooperazione a livello mondiale.
Il progetto “Ai Plus” intende favorire la trasformazione industriale e lo sviluppo economico di alto livello, contribuendo a stimolare la crescita economica.
L’attesa è che la recente iniziativa acceleri l’adozione di tecnologie di intelligenza artificiale in vari settori come l’industria, l’agricoltura e i servizi, migliorando in tal modo l’efficienza e la qualità produttiva. Si prevede anche che quest’azione stimoli la creazione di nuove forme di business, trasformando le industrie tradizionali e rafforzando la posizione competitiva della Cina nel panorama scientifico e tecnologico mondiale grazie all’istituzione di raggruppamenti digitali.
Un portavoce del CNP ha commentato che la politica della Casa Bianca volta ad interrompere le catene di fornitura cinesi ha avuto l’unico effetto di rallentare il progresso tecnologico a livello mondiale, indebolendo lo sviluppo industriale globale e aumentando il divario nello sviluppo a livello internazionale.
Durante le “Due Sessioni”, leader del settore tecnologico cinese hanno avanzato proposte per promuovere la crescita dell’intelligenza artificiale. Lei Jun, presidente di Xiaomi, ha proposto l’implementazione di corsi di intelligenza artificiale nelle scuole e l’incoraggiamento delle carriere legate a questa tecnologia nelle università.
Zhou Hongyi, presidente di 360 Security Technology, ha messo in rilievo l’importanza dell’aspetto della sicurezza in relazione all’intelligenza artificiale.
Le prospettive per l’industria dei semiconduttori cinese rimangono tuttavia incerte a causa delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti. Nonostante società come Huawei abbiano raggiunto significativi progressi, Pechino continua a riscontrare difficoltà nella produzione di chip di fascia alta. Attualmente, i chip più avanzati per l’intelligenza artificiale sono prodotti principalmente negli Stati Uniti e nei paesi occidentali.
Nonostante il governo cinese non abbia ancora presentato dettagliati progetti riguardanti l’informatica quantistica, è chiaro il suo fascino per la tematica dal report proposto al Congresso Nazionale del Popolo. L’intenzione finale è quella di affrontare e risolvere questioni intricate in vari settori.